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VEDERE LINVISIBILE

 

di Roberto Somma
Ingegnere, Thales Alenia Space

PAOLO MONTI, FLOTTAGE 1995

La natura ci manda i suoi messaggi, ci trasmette il suo stato di salute o la sua sofferenza, ma la stessa natura non ci ha dato occhi per leggere tutti i suoi messaggi.
I nostri occhi vedono i colori dal rosso al violetto e ci vedono male se l’illuminazione è scarsa, ma gli occhi dei gatti riescono a vedere con scarsa illuminazione molto meglio di quelli dell’uomo ed i serpenti individuano la presenza di animali a sangue caldo, le loro possibili prede, perché “vedono” il loro calore.

Lo stesso può affermarsi per le nostre orecchie che percepiscono suoni compresi fra un tono minimo ed uno massimo oltre i quali ci sono gli infrasuoni e gli ultrasuoni che noi non sentiamo mentre i cani sentono gli ultrasuoni, balene e delfini ci comunicano, pipistrelli ci individuano ostacoli al buio.

Insomma, molte informazioni importanti per comprendere lo stato del nostro pianeta vengono diffuse da segnali non percepibili dai nostri sensi. Ecco allora che l’uomo, progredendo nella sua conoscenza dei fenomeni della natura e del loro modo di manifestarsi, ha esteso i suoi “sensi” tramite lo sviluppo di “sensori” in grado di leggere tali manifestazioni e di tradurle in rappresentazioni a lui intellegibili.

Con la conquista dello spazio l’umanità ha guadagnato un punto di vista unico per osservare la Terra, cosa che le ha fatto maturare la consapevolezza che il nostro pianeta è un sistema complesso, una sorta di organismo vivente nel quale gli organi e le funzioni (biosfera, criosfera, idrosfera, atmosfera, etc.) interagiscono per determinarne lo stato di salute.

Paolol Monti, Flottage, 2013 Infrared Sounder, Satelite Aqua (NASA)

Allora sono stati portati nello spazio i nostri “sensi”, dapprima gli occhi (macchine fotografiche, telescopi, telecamere) poi i “sensi addizionali”, frutto della tecnologia e capaci di vedere l’invisibile (radiometri, sensori nell’infrarosso e nell’ultravioletto, etc.), ma anche sensori in grado di “interrogare” l’ambiente per sollecitare una risposta (radar, lidar, etc.).

Insomma una dotazione di strumenti che ci permettono di seguire l’evoluzione del nostro pianeta, sia dovuta a cause naturali (cicli climatici, eruzioni vulcaniche, terremoti, etc.), sia determinata dalle attività dell’uomo, purtroppo troppo spesso dannose per l’ambiente (inquinamento, deforestazione, gas serra, etc.).

Strumenti dai cui dati elaborati si producono nuove immagini della Terra, non quelle che vedremmo con i nostri occhi, ma rappresentative di fenomeni invisibili ad essi, le cui forme ed i cui colori ci trasmettono informazioni su fenomeni quali la velocità di scorrimento e lo scioglimento dei ghiacci polari che ci permette di valutare il riscaldamento del nostro pianeta, la mappa della concentrazione di biossido di carbonio e di altri gas inquinanti nell’atmosfera, l’inquinamento dei mari, le mappe delle correnti marine, l’utilizzazione dei suoli e, in alcuni casi, anche aspetti del sottosuolo (discariche, manufatti, stratigrafi, …) e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Strumentazione utilizzata non soltanto per osservare la Terra, ma anche per esplorare l’Universo, dai fenomeni che avvengono a distanze incredibili e quindi avvenuti miliardi di anni fa, ai nostri vicini, i pianeti e gli altri corpi del sistema solare, la cui conoscenza contribuisce ad approfondire quella del nostro ed alcuni dei quali potrebbero essere la meta dell’esplorazione umana al di fuori del nostro pianeta ed i primi passi della sua espansione al di fuori di esso.

Paolo Monti, Flottage, 1995

Vedere l’invisibile con i “sensi addizionali” diviene Arte con Paolo Monti, come già magistralmente rappresentato in una delle sue prime opere Flussi articolati di caldi e di freddi emanati da soggetti/oggetti termici definiscono immagini cangianti del 1995.

Un cambiamento di immagine avvenuto anche nell’opera Sindone 21’ 37”, un dollaro-trasformato che, ospitato nel satellite Edusat, del Gruppo di Astrodinamica Università degli Studi Sapienza, sta viaggiando in un’orbita attorno alla Terra, un satellite che data la distanza non è “visibile” con i nostri occhi, ma ci comunica la sua posizione, e quella del dollaro-simbolo, attraverso gli “invisibili segnali radio” fornendo una possibile risposta alla domanda Track Money: Where’s George?

Paolo Monti 37788, Arca EcO InfraTazebAu 2011-13PAOLO MONTI, Sindone 21’ 37” 2005

Roma, Maggio 2013
Roberto Somma
Ingegnere, Thales Alenia Space

 

 

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Testi critici sulla trattazione del denaro nell'opera di Paolo Monti


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progetto itinerante

MUSIS Paolo Monti e TazebAu

TazebAu al Circolo Bateson

in moto da Venezia a Pechino, 2005

TazebAu messaggero di pace

un filo per. . .

TazebAu moneta relazionale

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TazebAu vettore di futuro

Liftoff Sindone 21' 37", 2011

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VEDERE L’INVISIBILE” è tratto dalla raccolta di testi prodotti per la mostra di
Paolo Monti
Track Money: Where’s George?” inaugurata il 28 maggio 2013 al
MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea – Polo Museale Sapienza

Ascolta l'audio del intervento di Roberto Somma all'convegno
Infra-TazebAu s'pace 2011, Paolo Monti + Gauss - “Partenza bruciante. L'arte infravista dall'alto”.

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