TazebAu
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Moneta relazionale
Per Gregory Bateson è la finalità cosciente dell'uomo, basata su
un'epistemologia sbagliata, che tende a far crescere oltre ogni limite il valore
di alcune variabili, di cui il denaro è la quintessenza, rendendole pericolose
per la salute e l'integrità del sistema.
Uno dei modi in cui la patologia viene generata dall’ ossessione delle quantità,
è nel cercare di massimizzare i nostri possessi quantitativi.
La convinzione che più è meglio è, derivante dalla venerazione per gli aspetti
quantitativi e da una quasi nulla attenzione per quelli qualitativi, ci porta
inevitabilmente nel dilemma della nostra civilizzazione.
Il denaro è, si sa, una meta pseudo-biologica. Le mete veramente biologiche
hanno sempre un limite. Di norma gli esseri viventi cercano la quantità ottimale
di ossigeno, calcio, proteine, psicoterapia, amore, e così via.
Noi pensiamo al denaro come se fosse bello massimizzarne la disponibilità, e
quindi massimizzare pure la disponibilità di ossigeno, calcio, proteine,
psicoterapia...
Massimizzare certe cose le rende sempre tossiche.
Nel mondo biologico “creaturale”, come lo chiama Bateson, ogni oggetto
desiderabile diviene tossico oltre un certo limite, a parte il denaro.
In questo senso il denaro è un falso. E’ una struttura di valore imposta, una
metafora prestabilita, quantitativa, che non c’entra con il mondo
dell’organizzazione.
E’ uno sproposito epistemologico che rivela la necessità di spostarsi dal
percepire le quantità verso il percepire le relazioni che sono proprie - e
necessarie - del mondo vivente, il quale a ogni livello è organizzato.
TazebAu come un organismo trova
sempre nuova vita e forma in relazione ai contesti, auto-organizzandosi e
amplificandosi attraverso la partecipazione di tutti. Itinerare per completarsi,
attraverso il coinvolgimento attivo di quanti incontra sul suo cammino di
messaggero di pace, che parte e riparte. . .
La banconota palinsesto, trasformata attraverso il lavacro dei suoi simboli,
viene assunta non più come materiale di scambio ma come scambiatore di relazioni
sociali.
L’arte batte moneta generando scambio, non nel senso della produzione e della
mercificazione, ma in quello delle relazioni.
Architettura delle relazioni ambientali che si autostruttura attraverso le
firme in bianco depositate come atto di fiducia su fogli bianchi
TazebAu un’opera connotata, quindi,
da un approccio di valorizzazione delle connessioni e di attenzione alla
comunicazione. Una riflessione sui contesti e sulle caratteristiche dell'umano
condivise con quel più vasto mondo creaturale del quale siamo "ecologicamente"
parte in una dimensione co-generatrice e co-evolutiva.
In questo senso un’opera globale che si colloca nella cultura non utilitarista
propria dell'arte, impiegando la creatività come evento epifanico legato al
dono. Non più materiale di scambio, quindi, ma scambiatore di relazioni sociali
che veicola attraverso il medium dell'arte per integrarsi ai contesti
attraversati.
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