| 
di 
Nikolaus K.A. LäuferProfessore Emerito di Teoria Monetaria presso l'Università di Costanza (D)
 
L'opera artistica di Paolo Monti è di particolare interesse per un economista 
che si occupa di teorie monetarie. Nelle sue opere si trovano non solo un 
affascinante contenuto di simboli, ma anche concrete indicazioni per un teorico 
dell'economia. 
 
  1. Interpretazione di una banconota-dollaro che si dissolve
 
L'immagine del dollaro raffigurante George Washington è un simbolo, che si 
presta a diverse interpretazioni. Ogni osservatore sceglierà la propria. In una 
scelta del genere giocano naturalmente un ruolo determinante l'età e la 
nazionalità dell'osservatore, nonch?la sua esperienza storica e la sua 
coscienza politica. Una banconota-dollaro macchiata e dissolta con acido fa 
subito pensare all'immagine compromessa, che il mondo si è fatto dell'America 
quantomeno a partire dalla guerra in Vietnam. Per un patriota americano, questa 
immagine è l'espressione di un antiamericanismo diffuso a livello mondiale e gli 
ricorda la bandiera americana, che nel corso degli anni è stata bruciata in 
molte piazze del mondo. Per un americano che ha conoscenze di storia monetaria, 
questa immagine rappresenta simbolicamente la caduta del valore monetario del 
dollaro a livello nazionale, avendo perso la valuta degli USA negli ultimi 50 
anni ca. l'85% del suo valore interno.  
La mia personale e preferita interpretazione dell' “Immagine-dollaro” è quella 
simbolica del tramonto del sistema monetario internazionale del dopoguerra. Il 
sistema di Bretton-Woods dei cambi fissi terminava nell'aprile del 1973 con il 
passaggio dei paesi industrializzati occidentali ai cambi flessibili. Il mondo 
non era più disposto a farsi sommergere dai dollari-USA. Ad una inondazione del 
mercato da parte del dollaro si era giunti a causa del finanziamento della 
guerra in Vietnam e del conseguente deficit della bilancia dei pagamenti 
americana. Dagli USA partiva un'ondata inflazionistica che si diffondeva in 
tutto il mondo. Era il momento del monetarismo internazionale. Gli economisti 
parlavano di un'inflazione mondiale, causata dal dollaro, e di una base 
monetaria costruita a livello mondiale per spiegare l'inflazione mondiale. La 
base monetaria mondiale era la quantità di dollari fatta circolare dagli USA. Il 
crescente rifiuto del mondo di accettare dollari in banconote in cambio di 
titoli fruttiferi e beni reali, è evidentemente anche da ricondurre al fatto che 
nel 1971, dunque due anni prima della fine del Sistema di Bretton-Woods, la 
convertibilità del dollaro-USA in oro, che esisteva per le banche centrali 
non-americane, venne formalmente sospesa dal presidente Nixon (chiusura della 
finestra dell'oro). Di fatto, la convertibilità in oro del dollaro era terminata 
già anni prima. Il mondo da anni seguiva di fatto uno standard dollaro puro. La 
copertura aurea formale del dollaro non era più effettiva, ma soltanto ancora 
l'espressione di un window-dressing della politica monetaria. La fine del 
Sistema di Bretton-Woods significava la fine dello standard-dollaro. Lo sviluppo 
storico effettivo non segue tuttavia sempre al cento per cento obiettivi 
simbolici. Dalla fine del Sistema di Bretton-Woods il dollaro non è scomparso 
dalla scena economica internazionale. Quale moneta internazionale il dollaro è 
come sempre importante. Lo abbiamo potuto nuovamente constatare di recente. Il 
mercato del petrolio greggio utilizza il dollaro-USA quale valuta contrattuale, 
tanto che ogni rincaro del dollaro fa salire i nostri prezzi della benzina e i 
nostri costi per il gasolio da riscaldamento. 
Negli ultimi tempi, il dollaro ha fatto registrare persino una nuova inattesa 
ripresa. Diversi paesi hanno abolito la loro propria valuta e hanno introdotto 
il dollaro-USA quale moneta legale. Panama ha adottato già nel 1904 il 
dollaro-USA quale valuta nazionale. L'Ecuador ha compiuto questo passo 
recentemente, e cioè nel 2000. El Salvador, Argentina ed altri paesi, fra cui 
anche quelli dell'ex-blocco orientale (p.es. l'Ucraina), che nel recente passato 
sono stati scossi da forti inflazioni generate all'interno, stanno considerando 
la possibilità di raggiungere la stabilità mediante il passaggio al dollaro 
(quale moneta legale del proprio paese). Politici americani sognano persino una 
dollarizzazione di tutto il mondo e cercano di vendere, a questo mondo, il 
dollaro-USA quale soluzione del suoi problemi di stabilità. (Tra i partecipanti 
più attivi a questo sogno c'è il senatore americano Connie Mack; noti professori 
universitari in economia, come Richard Cooper, sostengono questa idea). E' ovvio 
che ciò costituirebbe un vero affare per gli USA: cartamoneta senza valore 
oppure semplici registrazioni gratuite in libri o files di computer in cambio di 
beni reali oppure promesse di pagamento fruttifere. I cosiddetti 
utili-seignorage si realizzerebbero in futuro a Washington.  
Un risultato secondo la massima: si dia a chi già ha. Fino ad un determinato 
grado potrebbe trattarsi, nel caso di queste attività sul versante americano, di 
reazioni all'introduzione dell'Euro in Europa. (In Europa si osserva in alcuni 
paesi ex-comunisti una competizione tra l'Euro (prima il DM) e il dollaro-USA). 
 
  2. La posizione di Paolo Monti rispetto ad alcune questioni della teoria 
monetaria
 
 Inflazione e crolli di sistemi monetari sono fenomeni di disintegrazione che, in 
generale, vengono valutati negativamente. Vi sono tuttavia anche posizioni nelle 
teorie monetarie, che valutano come fenomeno positivo la perdita del valore del 
denaro. Già molto tempo prima della crisi economica mondiale degli anni '30 del 
secolo scorso, si è sviluppata l'idea che le crisi economiche e le depressioni 
siano da spiegare con un'insufficiente domanda di beni e che si possano evitare 
fenomeni del genere mediante una stimolazione della domanda macroeconomica. La 
causa dell'insufficiente domanda di beni è stata attribuita, in alcuni ambienti 
economici, alla tesaurizzazione del denaro.
 
Tesaurizzare sottrae denaro al circuito economico. Nacque quindi un'idea: se il 
denaro tesaurizzato perdesse sistematicamente valore, allora un'incombente 
perdita di valore del denaro indurrebbe la gente a non tesaurizzarlo. 
Disoccupazione e balzi congiunturali potrebbero in tal modo essere evitati. 
Ideatore della tesi della “moneta a scadenza” (Schwundgeldthese) è considerato 
l'austriaco Silvio Gesell, un commerciante di successo, inizialmente 
arricchitosi in Sudamerica. Già prima del suo ritorno in Europa, egli iniziò ad 
occuparsi di questioni economiche. (“Stamped money” , il termine usato da Keynes 
per indicare il concetto ideato da Gesell, non riflette esattamente la 
connotazione del più generico vocabolo tedesco Schwundgeld. Più in particolare, 
stamped money indica una moneta che perde nel tempo il suo valore nominale 
secondo un programma stabilito, se non viene rinnovata mediante un timbro 
soggetto a tassa).  
Fino alla crisi economica mondiale, Silvio Gesell era considerato negli ambienti 
economici uno svitato e un outsider. L'opinione, tuttavia, mutò di colpo quando 
John Maynard Keynes, nel 1936, pubblicò il suo libro dirompente “La teoria 
generale dell'occupazione, degli interessi e del denaro”. Nel penultimo capitolo 
di questo libro, Keynes prendeva in esame la tesi geselliana della moneta a 
scadenza e definiva tale tesi una “sana” idea, la cui applicazione avrebbe 
apportato un contributo maggiore rispetto alle idee di Marx ai fini del 
superamento di crisi economiche e dell'eliminazione della disoccupazione. 
I sostenitori di Gesell, grazie alle considerazioni di Keynes, si sentirono 
accolti nell'aristocrazia economica del mondo accademico. E come si può desumere 
dalle pagine di Internet, sulle quali è possibile seguire l'odierna battaglia 
dei geselliani per una maggiore diffusione delle loro idee, essi ancora oggi 
godono di questa promozione keynesiana. (Prima di Keynes, soltanto Irving 
Fisher, fra gli economisti del mondo accademico, aveva riconosciuto l'importanza 
dell'idea geselliana circa la moneta a scadenza). 
Tutto questo cosa ha a che fare con l'opera artistica di Paolo Monti? Paolo 
Monti non è un economista e fino a poco tempo fa non conosceva la tesi della 
moneta a scadenza di Silvio Gesell. Tuttavia, con le sue opere egli ha 
presentato inconsapevolmente la soluzione ad un problema inerente la tesi 
geselliana. I processi chimici, a cui Paolo Monti sottopone il denaro e 
attraversi i quali il denaro sbiadisce e infine si dissolve completamente, 
simboleggiano la Geltwertschwund , vale a dire la perdita di valore del denaro 
così come essa è immaginata dai teorici della moneta a scadenza. 
Il principale difetto della teoria della moneta a scadenza consiste nel fatto 
che essa ritiene di poter ottenere da un tasso di riduzione costante del valore 
del denaro (Geldwertschwundrate) uno stimolo durevole per la domanda di beni. 
Ma da un tasso costante di riduzione del valore del denaro – come oggi sappiamo 
– non c'è da aspettarsi alcun permanente aumento della domanda di beni. Se il 
tasso di riduzione del valore del denaro viene fatto salire da zero ad un valore 
positivo, allora in realtà la domanda di denaro scende al di sotto del livello 
della base monetaria esistente. Il denaro viene detesaurizzato. 
La riduzione del denaro tesaurizzato durerà tuttavia soltanto fino a quando 
l'effettiva e reale base monetaria avrà raggiunto il livello desiderato, che 
corrisponde al nuovo tasso di riduzione del valore del denaro. (Qui vale la 
seguente relazione: quanto più elevato è il tasso di riduzione del valore del 
denaro, tanto più basso è il volume monetario desiderato ovvero il volume della 
tesaurizzazione del denaro). Se si vuole rendere durevole la stimolazione della 
domanda di beni, allora non si può mantenere costante il tasso di riduzione del 
valore del denaro; al contrario, esso dovrà via via aumentare costantemente.  
I processi di dissolvimento del denaro di Paolo Monti si distinguono per il 
fatto che il tasso di riduzione del valore del denaro dipende (anche) dal 
comportamento dell'attore (osservatore). Il tasso di riduzione del valore del 
denaro, nel caso di Monti, non è più esogeno, bensì endogeno. Viene influenzato 
dall'osservatore. Variando la distanza dal processo di dissolvimento, il 
processo stesso viene rallentato oppure accelerato. Una maggiore vicinanza 
dell'osservatore al processo di dissolvimento del denaro, corrisponde ad 
un'intensificazione della tesaurizzazione (diminuzione della detesaurizzazione). 
Il processo di dissolvimento si accelera avvicinandosi. Una maggiore distanza 
dell'osservatore rispetto al processo di dissolvimento significa una crescita 
della detesaurizzazione e ritarda il processo di dissolvimento.  
Le opere di Paolo Monti – al di là di qualunque considerazione estetica – 
rappresentano modelli di servomeccanismi per la detesaurizzazione, che non 
conoscono più ed hanno superato gli svantaggi della politica di stabilizzazione 
di un tasso di riduzione del valore del denaro esogeno, costante e prevedibile.  
Purtroppo i sostenitori di Silvio Gesell non hanno n?preso atto del difetto 
sistematico della loro tesi, n?si sono avvicinati di un passo alla soluzione 
del problema da loro stessi ignorato. (Tale difetto era peraltro sconosciuto 
anche a J. M. Keynes. La sua scoperta si deve ai risultati dei nuovi sviluppi 
nella macroeconomia, che sono stati prodotti dalla rivoluzione monetaristica e 
delle aspettative razionali e che sono iniziati alla fine degli anni '60 del 
secolo scorso). I geselliani tendono a ravvisare nel mondo accademico una 
congiura di malevoli ignoranti o di corrotti servitori del capitale finanziario, 
la quale non vuole semplicemente riconoscere i risultati positivi ottenuti in 
Austria, negli anni '30 del secolo scorso, con l'attuazione dell'idea geselliana 
della moneta a scadenza. Essi trascurano il fatto che questo esempio empirico in 
realtà conferma soltanto la limitata efficacia della loro idea, in quanto 
l'esperimento austriaco venne interrotto dopo breve tempo. Se non vi fosse stata 
tale interruzione, sarebbe emerso il difetto sopra descritto. (Nel caso 
dell'Austria, la Banca Centrale Austriaca ha visto nell'esperimento della moneta 
a scadenza di W?gl una limitazione delle sue competenze costituzionali e ha 
ottenuto con una sentenza della corte costituzionale una sospensione degli 
esperimenti, avviati da economisti dilettanti). 
 |   |  |  | testi selezionati  ▪
critici
 
Testi critici sulla trattazione del denaro nell'opera di Paolo Monti 
 
tazebAu
 ▪ 
progetto itinerante
 
MUSIS 
▪ Paolo Monti e TazebAu
 TazebAu al Circolo Bateson
 
 in moto da Venezia a Pechino, 2005
 
 TazebAu messaggero di pace
 
 un filo per. . .
 
 TazebAu moneta relazionale
 
 architettura delle
 relazioni ambientali
 
 TazebAu vettore di futuro
 
 Lift▪off Sindone 21' 37", 2011
 
 Coopartecipatori al progetto TazebAu
 
 
   
tazebAu
s'pace
  ▪						
esposizioni
 ▪						
workshops
 ▪						
video installazioni
 ▪						
immagini
 ▪ 
contatti
 ▪ 
links
 
 |