home  ▪  metatron!ews  ▪  Paolo Monti  ▪  tazebAu  ▪  testi critici  ▪  videozone  ▪  i montirossi  ▪  links

ARTE E SPAZIO

 

di Roberto Somma
Ingegnere, Thales Alenia Space

PAOLO MONTI Laudato si’…Tassonomie Spaziali 37788. Not For Sale All, 2011-2037


Sono molto affascinato dall’arte e, come forse molte altre persone, da giovane mi sono anche cimentato con tele e colori, ma poi, affascinato dalle prime imprese dei satelliti artificiali, ho fatto la scelta di dedicarmi allo Spazio, anche se, all’epoca di quella scelta, nel nostro Paese era decisamente nebulosa la previsione di una possibilità di lavoro in quel settore.

Comunque, questo era un sogno verso il quale ho diretto il mio impegno di studente e che si è poi concretizzato in tutta la mia vita professionale, in tutte le sue accezioni, per tutte le sue finalità. Insomma un impegno con il più ampio spettro possibile, ma mai avrei sospettato che, ad un certo punto del mio percorso professionale, mi sarei imbattuto nell’opportunità di trovarmi a meditare sui punti di contatto tra

SPAZIO e ARTE

Il 17 Agosto 2011, tra i passeggeri di un vettore russo diretto verso un’orbita attorno alla Terra c’era un Italiano: il microsatellite EDUSAT, ideato, progettato e realizzato, a scopo didattico, dal “Gruppo di Astrodinamica dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza” (G.A.U.S.S.).

Di tale presenza riferii in modo abbastanza asettico nel mensile Le Stelle, per il quale curavo la rubrica “Lift-Off, Notizie dalla Spazio”, nella quale si poteva leggere
... lancio sovraffollato, anche di piccoli satelliti, quello del vettore Dnepr, che ... (elenco dei passeggeri e tra essi) ... EduSat, satellite dell’Università di Roma Sapienza, inquadrato nelle attività dell’ASI e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, per la formazione sul campo delle nuove generazioni di ingegneri spaziali ...

Il mese successivo giunse sulla mia scrivania un invito per una partecipazione “attiva” ad un evento incentrato su un passeggero del passeggero EduSat: un’opera d’arte.

Non nascondo le mie perplessità a fronte di tale invito:

  • Cosa c’entra l’arte con lo spazio?

  • Passeggeri “artistici” non funzionali alla missione specifica del satellite sono stati e sono presenti in altre missioni spaziali, cosa c’è di diverso in questo?

  • Cosa significa partecipazione “attiva”?

Certamente perplessità, ma anche curiosità. Ho quindi cercato di soddisfare questa curiosità attraverso la lettura della documentazione che corredava l’invito. Una lettura che mi ha posto in contatto con l’opera di Paolo Monti e che ha trasformato la curiosità in desiderio di approfondire, ovviamente nel solo modo che avrebbe potuto soddisfarlo: entrare in contatto con l’artista.

Appuntamento fissato con l’architetto Laura Rossi, visita allo studio, alcune ore passate a discutere con l’artista ed ho capito (... o almeno spero di averlo fatto) il messaggio che Paolo ha affidato all’opera nello spazio dal titolo difficilmente memoralizzabile: "Infra-TazebAu s’pace 2011. Information in revolution. C. G. B. Epistemologically propelled satellite. Lift-Off Shroud R.F.I.D. 21’ 37’’".

InfraTazeb-Au s’pace - Sindone21’ 37”, imbarco Galleria Orbitante EduSat-GAUSS-ASI 37788, 2011-2037 PAOLO MONTI

Un titolo dietro al quale si cela un dollaro de-identificato, che ha perso, per opera di Paolo la sua connotazione di “valore economico” per assumere una ri-identificazione come simbolo di relazione tra popoli e culture, fungendo da “diario di viaggio” nell’itinerario icona dell’incontro tra civiltà, quello di Marco Polo da Venezia alla Cina lungo la Via della Seta, avendo, come simboliche annotazioni sul diario, firme significative raccolte sull’ ex-dollaro nelle tappe del suo percorso. Allora, portarlo in orbita attorno alla Terra ha avuto ed ha il significato di prosecuzione ed allargamento geografico del viaggio intrapreso per saldare le relazioni tra i popoli.

Allora, la connessione tra l’opera di Paolo e lo spazio non risiede soltanto nella sua collocazione orbitale, ma è, più significativamente, legata alla finalità che tanto l’opera quanto i satelliti (o almeno la maggior parte di essi) si pongono: il superamento dei confini per fungere da mezzo di relazione, di unione.

Basta pensare al ruolo fondamentale che, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, hanno avuto i satelliti di telecomunicazione per la diffusione della conoscenza reciproca tra i popoli ed i paesi, contribuendo a trasformare la Terra in un villaggio globale, o a quello svolto dai satelliti di osservazione della Terra per diffondere la coscienza del nostro pianeta come sistema “vivente” intimamanete connesso e molto vulnerabile.

Accanto al parallelismo simbolico di finalità, certamente molto significativo, tra l’opera in orbita di Paolo Monti ed i sistemi spaziali in generale, va sottolineato anche un parallelismo che potremmo definire “tecnologico”, dal momento che i mezzi di rappresentazione, anzi di prospezione/introspezione, utilizzati da Paolo sono simili a quelli utilizzati nei sistemi satellitari per “vedere” ciò che all’occhio umano è negato, consentendo in tal modo di entrare nella natura di ciò che viene osservato e di seguirne l’evolvere nel tempo.

Questo paralellismo tecnologico è stato oggetto del mio intervento all’evento che si è tenuto il 28 Novembre 2011 presso la Gipsoteca della “Sapienza”, nel corso del quale è
stato esemplificato attraverso le rilevantissime similitudini tra alcune opere di Paolo ed
alcune immagini del nostro pianeta riprese dalla strumentazione satellitare.

In definitiva Paolo Monti, con l’obiettivo di “vedere l’invisibile” ha operato un connubio tra arte e scienza.

PAOLO MONTI - Track Money, Where’s George? TazebAu Sensorial Money, 2005-2015

Occasione per un ulteriore approfondimento di questo concetto è stata la mostra/dibattito, che si è tenuta il 28 Maggio 2013 presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, dal titolo “Track Money. Where’s George?”.

In questo caso ad essere invisibile era il segnale radio che, emesso dal satellite, permetteva di individuarne la posizione consentendo quindi una rappresentazione dinamica dello spostamento della “galleria orbitante” contenente l’opera di Paolo Monti, appunto il George (Washington) rappresentato sull’ex-dollaro.

Insomma, in entrambe le occasioni descritte ci si trova di fronte al rapporto artista-denaro ed al rapporto artista-spazio.

Il primo di questi rapporti potrebbe essere sinteticamente definito come “smaterializzazione del denaro”, che si manifesta nell’opera di Paolo Monti come alterazione delle sue caratteristiche.

Nel dollaro “elaborato da Paolo Monti” ed imbarcato su EduSat, l’alterazione riguarda la consistenza visiva della banconota, che ne annulla il valore de-identificandolo nella sua funzione di denaro, ma re-identificandolo come simbolo di relazione tra i popoli.

Una ulteriore alterazione effettuata in altre opere di Paolo è quella “dimensionale”, mantenendo però inalterate le caratteristiche grafiche e cromatiche della banconota, in pratica si tratta di una riduzione del dollaro ottenuta con un trattamento naturale, che ne annulla il valore economico e lo trasforma nel valore artistico e simbolico dell’ ”econanodollaro”.

paolo monti eco-nano-dollaro

Un altro tipo di alterazione potrebbe definirsi come “alterazione identitaria”. Adottata nel quadro dell’evento “Questo è un gioco. Questo è un gioco?” organizzato dal Circolo Bateson ed ospitato il 2 Maggio 2015 nell’Archivio Diocesano del Palazzo dei Papi di Viterbo. Alla base di questo nuovo intervento sul denaro è la considerazione che, private del numero di serie, le banconote sono tutte identiche e che è proprio l’apposizione del numero di serie che le rende “uniche”, configurandosi quindi come una sorta di “registrazione anagrafica”.

Ebbene, in occasione dell’evento di Viterbo, Paolo si è appropriato dell’identità della banconota, del suo numero di serie, al quale è legato il suo deterministico valore economico, trasformando tale numero, quindi tale identità, in una delle possibili manifestazioni di un processo aleatorio, legato all’estrazione che ha dato il diritto ad uno ed un solo numero di serie, quello estratto, a trasformarsi in un altro valore, quello di una “tessera tassonomica” dell’ambiente del nostro pianeta Terra.

E qui si ricollega il secondo rapporto dell’arte di Paolo Monti, quello con lo Spazio: le “tessere tassonomiche” rappresentano immagini riprese da sistemi satellitari di osservazione terrestre, quindi, idealmente, mostrano ciò che George, il dollaro-sindone imbarcato su EduSat, vede dal suo punto di osservazione orbitale.

L’opera di Paolo Monti, del quale ho potuto ammirare diversi altri esemplari in occasione di visite al suo "Pied à terre", non si limita certamente agli esempi esposti in queste poche righe, che senza dubbio rappresentano soltanto alcuni aspetti del suo percorso artistico e che sono da intendersi come un tentativo di comprendere il ruolo che lo Spazio svolge nella sua opera.


Roma, 28 maggio 2015
Roberto Somma
Ingegnere, Thales Alenia Space

 

 

testi selezionati
critici

Testi critici sulla trattazione del denaro nell'opera di Paolo Monti


tazebAu
progetto itinerante

MUSIS Paolo Monti e TazebAu

TazebAu al Circolo Bateson

in moto da Venezia a Pechino, 2005

TazebAu messaggero di pace

un filo per. . .

TazebAu moneta relazionale

architettura delle
relazioni ambientali


TazebAu vettore di futuro

Liftoff Sindone 21' 37", 2011

Coopartecipatori al progetto TazebAu

 

tazebAu s'pace

esposizioni
workshops
video installazioni
immagini
contatti
links


Arte e Spazio” è tratto dalla raccolta di testi prodotti per la mostra di Paolo MontiTassonomie Spaziali” inaugurata il 28 marzo 2015 al Pied à Terre 37788, integrato il 2 maggio 2015 con l’intervento al seminario nazionale del Circolo Bateson.

Ascolta l'audio del intervento di Roberto Somma all'convegno
Infra-TazebAu s'pace 2011, Paolo Monti + Gauss - “Partenza bruciante. L'arte infravista dall'alto”.
 

Inizio Pagina

 
tazebAu s'pace

Elenco testi critici selezionati


 

   
   

metatron

METATRON

zone

home  ▪  metatron!ews  ▪  Paolo Monti  ▪  tazebAu  ▪  testi critici  ▪  videozone  ▪  i montirossi  ▪  links

 

 

 


MAPPA DEL SITO