“El cielo no tiene frontera”
di Paola Musarra / 2007
In un piccolo paese, Topolò, che sta
vicino al confine italo-sloveno nelle Valli del Natisone, c'è un "sentiero
artistico" che inizia nella parte più alta del paese e va verso la frontiera. Il
primo oggetto d'arte è un cippo, opera di Donato Maria Bortolot, sulle cui facce
è incisa la scritta: El cielo no tiene frontera, "Il cielo non ha
confini".

il cielo su Topolò - foto: Paola Musarra
Queste parole mi sono apparse come la
migliore sintesi per introdurre un evento che ha visto coinvolti la sera del 20
dicembre 2007 un artista, un bambino senza braccia, un satellite... e anche un
piccolo libro, presso la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell'Università di
Roma Sapienza.
L'artista è Paolo Monti. Di lui abbiamo
già parlato
su MeDea. Angela Petrone ha descritto
il suo
giardino, titjan ha brillantemente illustrato le
operazioni di Paolo sui
dollari,
volte a cancellarne il valore monetario, io mi sono soffermata soprattutto sul
concetto di
attraversamento dei confini e sull'operazione
Marcopolo Motoraid 2005, una spedizione a carattere scientifico, artistico e
umanitario, primo segmento del
progetto TazebAu,
del quale l'incontro del 20 costituisce il secondo segmento: "TazebAu
s'pace 2007".
Sicuramente vi siete persi/e in tutti
i link del paragrafo precedente, ma del resto gli artisti non "si spiegano", è
meglio guardarli negli occhi, perciò ecco qua Paolo Monti, con Laura Rossi,
Presidente dell' O.A.S.I. (Osservatorio Arte Scienza Innovazione, Commissione
Arte e Cultura dell'Ordine degli Ingegneri di Roma), sua collaboratrice in mille
progetti e responsabile del workshop del 20 sera.

Paolo Monti e Laura Rossi - foto: Paola Musarra
Anche a questo secondo segmento del
progetto TazebAu è legato un progetto umanitario. Da una foto scattata in
Kazakistan dai motociclisti della missione Marcopolo (ad ogni passaggio di
frontiera da Venezia a Pechino si immortalavano i firmatari delle banconote da
un dollaro "smonetizzate" da Paolo e ridotte a un foglio bianco), è emerso un
particolare sconvolgente.
In primo piano c'è un bambino che sta per firmare la banconota; sullo sfondo,
vicino alla porta c'è un altro bimbo, che osserva la scena con un pallido
sorriso. E questo secondo bambino non ha le braccia.

archivio Paolo Monti
Paolo Nespoli è l'astronauta italiano
recentemente impegnato nella missione Shuttle STS 120. Anche lui ha firmato e
siglato una delle banconote "sbiancate". Paolo Monti gli ha dedicato TazebAu s'
pace 2007, intitolando l'opera: "Paolo Nespoli, l'uomo che faceva gemmare le
braccia. STS 120 Esperia Harmony", facendolo diventare ideale testimonial
dell'operazione umanitaria legata al progetto. Il pensiero va alle lunghe
braccia olomeccaniche manovrate dal "gruista d'alta quota", come Nespoli ama
definirsi.
Adesso avete capito perché è stata scelta la Scuola di Ingegneria Aerospaziale come sede del workshop, durante il quale sono state presentate immagini,
istallazioni multimediali e testimonianze di coloro che partecipano al progetto.
E proprio dagli allievi di questa Scuola è stato costruito il satellite Unisat
3, lanciato il 29 giugno del 2004 dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Trasmette dati sulla resistenza dei materiali nello spazio: doveva durare un
anno, e invece è ancora lì che gira sulle nostre teste, anche se è stato
costruito con grande economia di mezzi.
E' un simpatico barattolo ottagonale che ricorda nella forma il pozzo che sta
nel bellissimo cortile del Sangallo della Facoltà di Ingegneria. Nel corso del
workshop siamo usciti sul terrazzo per seguirne il passaggio su uno schermo che
ne registrava la traccia: è stato l'evento clou della serata.
E il libro?

Gianni Tomasetig - Il vento delle Valli
Paolo Monti e Gianni Tomasetig si sono da sempre trovati in perfetta sintonia
sul tema dei confini (da attraversare) e sul tema del denaro (da "smonetizzare":
i libri di Gianni sono fuori commercio, lui li fa stampare per regalarli agli
amici). Il più recente libro di Gianni, Il vento delle Valli, è dedicato proprio
alla caduta definitiva del confine tra l'Italia e la Slovenia, come ha ricordato
a tutti Laura Rossi nella seconda parte della serata. E proprio la sera del 20
dicembre nelle Valli iniziavano i festeggiamenti in tutti i valichi di
frontiera... Vi bastano, le coincidenze?
Passo alla cronaca.
Nella prima parte della serata, introdotti con grazia e sapienza da Rosalba
Conserva del
Circolo Bateson,
hanno parlato il preside della Scuola Filippo Graziani, Luigi Campanella,
presidente del M.U.S.I.S. (Museo Multipolare della Scienza e dell'Informazione
Scientifica) e Enrico Castelli Gattinara, epistemologo. Tutti sono entrati in
sintonia con Paolo Monti, sottolineando il legame tra arte e scienza.
In particolare, Enrico Castelli Gattinara ha mostrato che i processi di
"inutilizzazione" del denaro ai quali Paolo Monti ha sottoposto le sue
banconote, corrispondono alla "inutilizzazione" della retorica spaziale compiuta
da un piccolo satellite introverso che "parla solo di sé"...

Enrico Castelli Gattinara - foto: Paola Musarra
Usciamo poi sul terrazzo per la seconda parte del workshop. Su una parete c'è
una proiezione della terra, con i continenti accarezzati da linee che
riproducono il tragitto del satellite, del quale tra poco potremo seguire la
traccia. Sul tetto, due antenne sottili cominciano a fremere.
Accendo il telefonino. Dalle Valli, voci amiche ci rassicurano: il libro di
Gianni, questo piccolo libro, così sofferto, così scavato nella memoria, così
traboccante di affetti, è arrivato in tempo per la festa, è nelle mani giuste,
nelle mani di chi sa che cosa vuol dire sentirsi continuamente (disperatamente,
amorosamente) lacerato tra culture diverse.

... nelle mani giuste...
Ecco, sulla parete si accende un punto luminoso all'interno di un cerchio: il
satellite è sul Madagascar... sul Corno d'Africa... entra nel Mediterraneo.
Gianni è accanto a me, seguiamo il cerchio che si sposta più a nord, le due
antenne sul tetto si spostano verso un punto invisibile del cielo...
Ci siamo! E' a Monfalcone... Poi il cerchio abbraccia tutto il confine con la
Slovenia... E nelle Valli comincia la fiaccolata.

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